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Giovedì 12 marzo, alle ore 11:00, verrà presentato, presso il Presentazione Libro M. Cerri F. BottiniCentro Congressi Cavour, il libro ” La Gestione della Sicurezza sul Lavoro nel Lavoro che cambia”.

Presentazione Libro M. Cerri F. Bottini

Edizione 2015 a cura di Massimo Cerri e Fabrizio Bottini.

L’obbligo di tutela della salute dei lavoratori e della salubrità e sicurezza dell’ambiente di lavoro, ancora prima che in apposite leggi speciali, è contenuto nella Costituzione Italiana.

Non a caso, quando si parla di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro uno dei principi più importanti cui si allude è il diritto soggettivo perfetto riconosciuto al lavoratore, tenuto a svolgere la propria prestazione di lavoro in condizioni di massima sicurezza e salubrità ambientale.

Tale principio prevale finanche il diritto riconosciuto al datore di lavoro di organizzare liberamente la propria attività economica, dando vita in alcuni casi ad un vero e proprio conflitto che investe modalità interpretative delle norme ed organizzative del sistema di prevenzione, protezione e quello di tutela ambientale, i cui effetti più evidenti sono dati dal proliferare di attività normative ed amministrative e dal crescente numero di incidenti che si registrano ogni anno.

In poche parole se l’obiettivo del legislatore, attraverso le disposizioni contenute nei decreti legislativi 9 aprile 2008, n.81 e 3 aprile 2006, n. 152, era quello di dare attuazione al riassetto e alla riforma delle norme vigenti in materia, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in testi normativi unici possiamo dire che l’attività che ne è conseguita ha di fatto tradito la volontà esemplificatrice che ne era alla base.

La mancanza di intersezioni sostanziali fra le normative ha creato il pericoloso equivoco che dalla gestione ambientale non possano derivare rischi per la sicurezza. La complessità delle dinamiche economiche, l’evoluzione dei sistemi di relazioni industriali e delle norme che ne regolano la natura, hanno trasformato le norme prevenzionali in una sorta di tela di Penelope, in cui il lavoro iniziato non avrà mai fine.

L’idea che soggiace a questo ottimo lavoro editoriale è, però, quella di offrire una prospettiva, un percorso che analizzando le luci e le ombre del complesso sistema interpretativo delle norme possa prefigurare una via d’uscita, includendo nell’analisi della realtà lavorativa la questione ambientale partendo dall’assunto che nessuna norma prevenzionale sarà mai efficace sino a quando i due principali soggetti del cosiddetto sistema di gestione della sicurezza sul lavoro, non decideranno di ritrovarsi nel comune cammino del bene e dello sviluppo reciproco.

Per cui, se da un lato non mancano le critiche a quei datori di lavoro che per vari motivi ma soprattutto per superficialità culturale tendono ad eludere le norme prevenzionali, dall’altro non si possono più tollerare atteggiamenti irresponsabili da parte di quei lavoratori, ancora troppi, che tendono per scarsa conoscenza dei pericoli, a minimizzare i rischi connessi alla propria attività lavorativa.

Si tratta quindi di tornare all’uomo e alle sue fragilità, sia esso datore di lavoro, lavoratore o comunque soggetto a vario titolo incardinato nel sistema di gestione della prevenzione ed immerso nel territorio, quale ambiente nel cui si svolge la prestazione lavorativa.

Tornare all’uomo attraverso idonei processi formativi in grado di modificare o sostituire gli apprendimenti non più adeguati rispetto ai crescenti rischi lavorativi è anche lo scopo di questo libro, che in più mira ad accrescere la consapevolezza culturale di quanto sia importante la tutela della salute nella sua accezione più ampia.

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