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L’orientamento dell’Unione Europea e in particolare la Direttiva Quadro Europea 89/391, volta a promuovere il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute negli ambienti di lavoro, ha richiesto, tra le azioni da attuare, quali misure di tutela per la gestione della prevenzione, la partecipazione attiva del lavoratore e del rappresentante  per la sicurezza (RLS).

Dal punto di vista della prevenzione, la partecipazione attiva del rappresentante e del lavoratore rappresenta un valore aggiunto per un’evoluta cultura della tutela della salute e della sicurezza aziendale, finalizzata a condurre tutti i lavoratori verso il cambiamento di comportamenti pericolosi per essi e per i propri colleghi e dannosi per le conseguenze per l’intero sistema produttivo.

Per questo motivo è fondamentale che avvenga il riconoscimento da parte dei vertici aziendali del “potere d’informazione” proveniente sia dagli RLS che dagli RLS territoriali o di sito produttivo oltre che dai lavoratori, i quali, insieme al datore di lavoro e alle altre figure professionali coinvolte, nel cooperare nell’analisi dei rischi connessi ai compiti e alle mansioni ricoperte e nel proporre e attuare le misure di prevenzione adeguate alla situazione ambientale, garantiscono il necessario equilibrio tra responsabilità sociale e interesse economico.

La partecipazione dei lavoratori alla salute e alla sicurezza è un processo bilaterale in base al quale i datori di lavoro e i lavoratori/rappresentanti dei lavoratori:

  • si parlano;
  • ascoltano gli uni le preoccupazioni degli altri;
  • ricercano e condividono opinioni e informazioni;
  • discutono i problemi senza indugio;
  • tengono in considerazione ciò che gli altri hanno da dire;
  • prendono decisioni comuni;
  • si manifestano fiducia e rispetto reciproci.

I Rappresentanti, soprattutto se territoriali o di sito produttivo, costituiscono pertanto una risorsa importante per i lavoratori perché, nei contesti caratterizzanti le piccole e micro imprese, possono segnalare tempestivamente l’insorgere di pericoli per la salute, fornendo ai datori di lavoro informazioni utili a prevenire i rischi nelle procedure di lavoro, evitando in tal modo che l’impresa subisca un danno economico incalcolabile in caso di infortunio grave.

Affinché questo avvenga, compiutamente, è necessario però che i Rappresentanti siano adeguatamente formati e aggiornati e soprattutto evitino di eccedere nei propri compiti, spostando la propria azione in abiti di rivendicazione sindacale spettanti ad altre figure. Proprio tali atteggiamenti hanno da sempre suscitato la diffidenza dei datori di lavoro che fanno fatica ad aprire la propria attività economica ai consigli del Rappresentante.

Per questo motivo A.I.F.E.S. grazie ad En.Bi.C ed En.Bi.M.S sta promuovendo una vasta campagna di sensibilizzazione che richiami l’attenzione dei datori di lavoro garantendo loro imparzialità e serietà nell’azione di collaborazione dei nostri rappresentanti della sicurezza territoriali e di distretto produttivo.

Il compito del rappresentante è caratterizzato da una serie di doveri e di poteri che devono essere valorizzati e trovare il giusto equilibrio nell’interesse generale dell’impresa economia e pertanto dei lavoratori stessi.

Paolo Varesi

Esperto in diritto sindacale e contrattazione collettiva

Responsabile Area Giuridica Aifes

 

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